Sardegna

Macaca majori

Cranio di scimmia

Descrizione

Macaca majori è una specie di scimmia estinta endemica ritrovata nel Pleistocene Inferiore e, probabilmente, in parte del Pleistocene Medio della Sardegna.

I primi fossili di questo primate furono raccolti già all’inizio del XX secolo a Capo Figari (Golfo Aranci, Sardegna nord-orientale), ma la specie venne istituita solo nel 1946 dal Professore Augusto Azzaroli, che la dedicò al primo scopritore dei reperti, il paleontologo Fosyth Major. Il cranio ritratto in foto, vincitore dell’iniziativa, è stato invece rinvenuto nell’area di Is Oreris (Fluminimaggiore, Sardegna sud-occidentale) e descritto nel 1970 dalla Professoressa Ida Comaschi Caria.

Questo primate del Quaternario sardo ha dimensioni paragonabili a quelle delle più piccole specie di Macaca attualmente presenti nel sud-est asiatico, e con ogni probabilità abitava ambienti rocciosi simili a quelli frequentati oggi dalla bertuccia (Macaca sylvanus), una specie affine, diffusa nell’Africa nord-occidentale e nella zona di Gibilterra.

La relativa abbondanza di resti di esemplari giovani in diversi siti suggerisce che l’accumulo dei reperti possa essere stato, almeno in parte, il risultato dell’attività predatoria di uccelli rapaci.

Classificazione e confronto dimensionale

Regno: Animalia

Phylum. Chordata

Classe: Mammalia

Ordine: Primates

Famiglia: Cecopithecidae

Genere: Macaca

Specie: †Macaca majori
Azzaroli, 1946

  • ERA: Cenozoico
  • PERIODO: Quaternario
  • EPOCA: Pleistocene
  • ETÀ: Calabriano-Chibaniano (1,8-0,13 Ma)

Is Oreris, Fluminimaggiore (SU)

Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato, Cagliari

Numero di catalogo:
MDLCA 14012

Galleria

Fotogrammetria del cranio di Macaca majori.

Alcune caratteristiche particolari sono le ridotte dimensioni craniche in relazione al resto del corpo, il muso relativamente corto rispetto a quello delle specie attuali e i molari dalle corone leggermente rigonfie.

Su gentile concessione di Mattia Yuri Messina e Giorgio Lai.

Per saperne di più:

  • Abbazzi L., Angelone C., Arca M., Barisone G., Bedetti C., Delfino M., Kotsakis T., Marcolini F.,
    Palombo M.R., Pavia M., Piras P., Rook L., Torre D., Tuveri C., Valli A.M.F. & Wilkens B. (2004). Plio-Pleistocene fossil vertebrates of Monte Tuttavista (Orosei, Eastern Sardinia, Italy), an overview. Rivista Italiana Paleontologia Stratigrafia, 110: 681-706.
  • Azzaroli A. (1946). La scimmia fossile della Sardegna. Rivista di Scienze Preistoriche, 1: 68-76.
  • Comaschi Caria I. (1970). Nuova segnalazione di resti di scimmia nel Quaternario della
    Sardegna. Pubblicazioni dell’Istituto di Geologia, Paleontologia e Geografia fisica
    dell’Università di Cagliari, 8: 1-7.
  • Dehaut E.-G. (1911). Animaux fossiles du Cap Figari. Matériaux pour servir à l’histoire zoologique
    et paléontologique des îles de Corse et de Sardaigne, 3: 53-59.
  • Dehaut E.-G. (1914). Nouvelles recherches sur les mammiferes pléistocènes et récemment éteint
    de la Sardaigne. I partie: Ordre des Singes. Matériaux pour servir à l’histoire zoologique et
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  • Forsyth Major C.I. (1913). Observations sur la faune des mammifères quaternaires de la Corse et
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  • Szalay F.S. & Delson E. (1979). Evolutionary history of the Primates. 580 pp. Academic Press, New York.
  • Zoboli D. (2017). I vertebrati quaternari sardi conservati nel Naturhistorisches Museum di Basilea
    (Svizzera). Museologia Scientifica – Nuova serie, 11: 70-76.
  • Zoboli D., Pillola G.L. & Rook L. (2016). New remains of Macaca majori Azzaroli, 1946 (Primates,
    Cercopithecidae) from Is Oreris (Fluminimaggiore, southwestern Sardinia). Bollettino della
    Società Paleontologica Italiana, 55: 227-230.

Crediti e ringraziamenti

Un sentito ringraziamento per la condivisione del materiale multimediale utilizzato in questa pagina va al Dottor Daniel Zoboli e al Professor Gian Luigi Pillola dell’Università di Cagliari.