Calabria

Metaxytherium serresii

Cranio di sirenio

Descrizione

Il reperto vincitore appartiene a un esemplare di Metaxytherium serresii, una specie estinta di sirenio parente del moderno dugongo. I più importanti rinvenimenti a livello mondiale di questa specie, sia per quantità che per completezza, provengono dagli affioramenti tardo-miocenici di Cessaniti, in provincia di Vibo Valentia.

L’analisi di numerosi resti cranici e mandibolari ha permesso di confermare che M. serresii rappresenta una cronospecie, ossia una specie inserita in una linea evolutiva costituita da una successione di popolazioni con analoghe tendenze adattative, e che vengono distinte in più specie in base a cambiamenti graduali accumulati nel tempo. Questa linea parte da Metaxytherium krahuletzi (Burdigaliano, 20-16 Ma), che passa a Metaxytherium medium (Langhiano-Tortoniano superiore, 16-8 Ma), seguita da Metaxytherium serresii (Tortoniano sup.-Zancleano basale, 8-5,3 Ma), da cui deriva Metaxytherium subapenninum, ultima specie rappresentante dei sireni nel Mediterraneo e che si estingue nel Piacenziano (intorno ai 3 milioni di anni fa).

Rispetto alle specie precedenti, Metaxytherium serresii mostra una progressiva riduzione delle dimensioni, probabilmente come risposta adattativa ai cambiamenti ambientali che precedettero la crisi di salinità messiniana. Tra 5,96 e 5,33 milioni di anni fa, infatti, la chiusura dello stretto di Gibilterra isolò il Mar Mediterraneo, causando una drastica evaporazione e profonde trasformazioni degli ambienti e costieri.

Classificazione e confronto dimensionale

Regno: Animalia

Phylum: Chordata

Classe: Mammalia

Ordine: Sirenia

Famiglia: Dugongidae

Genere: †Metaxytherium

Specie: †Metaxytherium serresii
Gervais, 1847

  • Era: Cenozoico
  • Periodo: Neogene
  • Epoca: Miocene
  • Età: Tortoniano (11,6-7,2 Ma)

Museo Civico di Ricadi - Museo Archeologico e Paleontologico, Ricadi (VV)

Numero di catalogo:
20.S285-2.589

Galleria

In alto, viste dorsali e palatali di due crani di esemplari di Metaxytherium. Il fossile regionale è il primo dei due.

In basso, esposizione museale dei crani. Il fossile regionale è il reperto a sinistra.

In alto, ricostruzione completa dello scheletro di Metaxyterium serresii, con evidenziate in rosso le parti conservate. Da notare l’ispessimentogenerale delle ossa, una condizione detta pachiostosi, adattamento utile per animali che vivono in acqua e che permette loro di migliorare la stabilità.

In basso, ricostruzione in posizione anatomica di un esemplare ottenuto da resti provenienti da diverse località (indicate nell’illustrazione sotto al nome scientifico) relativamente vicine, esposto anch’esso al Museo civico di archeologia e paleontologia di Ricadi.

Per saperne di più:

  • Bianucci G., Carone G., Domning D.P., Landini W., Rook L. & Sorbi S. (2008). Peri-Messinian
    dwarfing in Mediterranean Metaxytherium (Mammalia, Sirenia): evidence of habitat
    degradation related to the Messinian Salinity Crisis. Garyounis Scientific Bulletin, Special Issue 5:
    145-157.
  • Guido A., Marra A.C., Mastandrea A., Tosti F. & Russo F. (2012). Micromorphological,
    geochemical, and diagenetic characterization of sirenian ribs preserved in the late Miocene
    paleontological site of Cessaniti (southern Calabria, Italy). Facies, 58:179-190.
  • Marra A.C., Carone G., Agnini C., Ghinassi M., Oms O. & Rook L. (2017). Stratigraphic and
    chronologic framework of the upper Miocene Cessaniti Succession (Vibo Valentia, Italy). Rivista
    Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, 123: 379-393.
  • Carone G., Domning D.P. & Marra A.C. (2013). New finds of Metaxytherium serresii (Mammalia:
    Sirenia) from the upper Miocene of Monte Poro (Calabria, Italy). Bollettino della Società
    Paleontologica Italiana, 52 : 187-196.
  • Sorbi S., Domning D.P., Vaiani S.C. & Bianucci G. (2012). Metaxytherium subapenninum (Bruno,
    1839) (Mammalia, Dugongidae), the latest sirenian of the Mediterranean Basin. Journal of
    Vertebrate Paleontology, 32: 686-707.

Crediti e ringraziamenti

Un sentito ringraziamento per la condivisione del materiale multimediale utilizzato in questa pagina va a Vincenzo Calzona, direttore del Museo Civico di Ricadi, e al Dottor Pierluigi Santagati dell’Università della Calabria.

Grazie anche al Professor Adriano Guido dell’Università della Calabria e alla Professoressa Antonella Cinzia Marra dell’Università degli Studi di Messina per il sostegno e la collaborazione.