Campania

"Ciro"

Scipionyx samniticus

Scheletro di dinosauro su lastra, olotipo della specie

Descrizione

Scipionyx samniticus, soprannominato Ciro, fu scoperto nel 1981 da un appassionato di fossili a Pietraroja (Benevento) ed è uno dei fossili italiani più celebri al mondo.

Questo dinosauro, appartenente al gruppo dei teropodi, visse circa 113 milioni di anni fa e si distingue per l’eccezionale stato di  conservazione. Il suo rapido seppellimento subito dopo la morte ha infatti preservato parte dei tessuti molli e degli organi interni, tra cui i muscoli del collo, le cartilagini, il fegato (in parte), l’intestino, la trachea e alcuni vasi sanguigni. 

Su Ciro è stata condotta una vera e propria “paleo-autopsia” grazie alla quale gli studiosi hanno ricostruito numerosi dettagli sulla sua età ed alimentazione. Le dimensioni minute, le proporzioni corporee tipiche di un esemplare neonatale, le ampie orbite e la mancata sostituzione dei denti indicano che Ciro non aveva probabilmente ancora compiuto dieci giorni di vita al momento della morte.

Anche i resti degli ultimi pasti sono rimasti intatti: all’interno del suo apparato digerente sono state rinvenute parti di lucertole e di pesci, suggerendo che i genitori potrebbero aver smembrato le prede per nutrire il piccolo, segno di una possibile cura parentale.

Classificazione e confronto dimensionale

Regno: Animalia

Phylum: Chordata

Superordine: Dinosauria

Ordine: Saurischia

  Sottordine: Theropoda

Famiglia: †Compsognathidae?

Genere: †Scipionyx

Specie: †Scipionyx samniticus
Dal Sasso & Signore, 1998

  • ERA: Mesozoico
  • PERIODO: Cretacico
  • EPOCA: Cretacico Inferiore
  • ETÀ: Albiano (113-100,5 Ma)

Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento (Sede di Benevento)

Numero di catalogo:
163760

Museo di Storia Naturale di Milano

Ciro come simbolo della valorizzazione del territorio: il progetto INSITE

INSITE è un progetto di ricerca nazionale che promuove la valorizzazione di siti geo-paleontologici attraverso un approccio multidisciplinare. Si concentra sul patrimonio culturale e territoriale, con l’obiettivo di favorire la riqualificazione e il turismo sostenibile, studiando in particolare i siti campani delle “Ciampate del diavolo” e “Pietraroja”.

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Galleria

Contesto geologico: ieri...

Clicca sull’immagine ed esplora il mondo di Ciro ricostruito così com’era 113 milioni di anni fa.

Crediti: Aurus Ricerca in collaborazione con Progetto INSITE.

.. e oggi

La scarpata nord-ovest della “Civita di Pietraroja” e l’affioramento de “Le Cavere” (a destra). Parte del sito fossilifero è stata cintata dopo la scoperta del piccolo dinosauro (freccia) (Dal Sasso C. & Maganuco S., 2011).

Dettagli anatomici

Particolare del cranio di Scipionyx. Le grandi orbite circolari e il muso corto sono caratteri infantili, che indicano
che l’animale morì in tenerissima età.
Roberto Appiani, © Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta.

Ossa del cranio e della mandibola di Scipionyx samniticus. A) elementi esterni del lato destro del cranio; B) placche sclerali
ed emimandibola destra
(Dal Sasso C. & Maganuco S., 2011).

Ossa del cranio e della mandibola di Scipionyx samniticus. C) elementi interni del lato destro, ed elementi impari
del cranio; D) elementi del lato sinistro e ossa indeterminate
(Dal Sasso C. e Maganuco S., 2011).

Fotografia in fluorescenza indotta da luce ultravioletta dell’olotipo di Scipionyx samniticus. Le ossa sono in marrone opaco e i tessuti molli sono fluorescenti, con colorazioni diverse che vanno dall’oro bianco al blu-indaco (Da Dal Sasso C. & Maganuco S., 2011). Quadro d’unione dei tessuti molli conservati nell’olotipo di Scipionyx samniticus, ottenuto combinando osservazioni al microscopio ottico, in luce ultravioletta e al microscopio elettronico a scansione ( Da Dal Sasso C. & M aganuco S., 2011).

Prima: fotografia in luce ultravioletta (UV) di Scipionyx samniticus. Le ossa appaiono in marrone opaco e i tessuti molli
sono fluorescenti, con colorazioni diverse che vanno dall’oro bianco al blu-indaco. La macchia scura contenuta
nel torace deriva dai residui di fegato, milza e cuore.

Roberto Appiani, © Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento.

Dopo: mappa dei tessuti molli conservati in Scipionyx, ottenuta combinando osservazioni al microscopio ottico, in luce
ultravioletta e al microscopio elettronico a scansione.

Marco Auditore, © Museo di Storia Naturale di Milano.

(Da Dal Sasso C. & Maganuco S., 2011).

Una vista radente dell’intestino dell'esemplare evidenzia la conservazione tridimensionale dell’organo (Da Dal Sasso C. & Maganuco S., 2011).

Legenda:

  • aduo – ansa ascendente del duodeno
  • duo – duodeno
  • dduo – ansa discendente del duodeno
  • fp – massa fecale
  • ile – ileo
  • jej – digiuno
  • liv – fegato e altri organi ricchi di sangue
  • rec – retto
  • sto – contenuto stomacale

L’intestino è l’organo interno più completo di Scipionyx samniticus. I cambi di colore virtuale seguono la suddivisione morfofunzionale proposta nel testo. Scala metrica = 5 mm. (Da Dal Sasso C. & Maganuco S., 2011).

Ricostruzione paleoartistica ad opera di Alessio Ciaffi, in cui è rappresentato, in tre tavole, un possibile aspetto dell’animale in vita e gli organi interni conservati.

L'angolo della paleoarte

Scipionyx samniticus - Federico Fontana
Scipionyx - Andrea Morandini
Ciro - Alessio Ciaffi

Per saperne di più:

  • Briggs D.E.G. (2003). The role of decay and mineralization in the preservation of soft-bodied
    fossils. Annual Review Earth and Planetary Sciences, 31: 275-301.
  • Cau A. (2021). Mesozoic theropod dinosaurs from Italy. Atti della Società dei Naturalisti e dei
    Matematici di Modena, 52: 81-95.
  • Dal Sasso C. & Maganuco S. (2011). Scipionyx samniticus (Theropoda: Compsognathidae) from
    the Lower Cretaceous of Italy. Osteology, ontogenetic assessment, phylogeny, soft tissue
    anatomy, taphonomy and palaeobiology. Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali e
    del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, 37: 1-281.
  • Dal Sasso C. & Signore M. (1998). Exceptional soft-tissue preservation in a theropod dinosaur
    from Italy. Nature, 392: 383-387.
  • Dal Sasso C. (2001). Dinosauri italiani. 256 pp. Marsilio Editore, Venezia.
  • Dal Sasso C. (2004). Dinosaurs of Italy. 232 pp. Indiana University Press, Bloomington.

Crediti e ringraziamenti

Un sentito ringraziamento per la condivisione del materiale multimediale utilizzato in questa pagina va al Professor Cristiano Dal Sasso, curatore della sezione di Paleontologia dei Vertebrati del Museo di Storia Naturale di Milano.

Grazie al Dottor Simone Foresta e alla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le provincie di Caserta e Benevento per la concessione delle autorizzazioni all’uso del materiale.

Grazie, inoltre, a tutti i paleoartisti per la concessione alla pubblicazione delle proprie opere.